La guida di Rita

Rita
La guida di Rita

Visite turistiche

spiagge bellissime e gite in barca
177 (рекомендации местных жителей)
La Maddalena
177 (рекомендации местных жителей)
spiagge bellissime e gite in barca
Locali esclusivi, vita mondana, spiagge da favola: una località da sogno nell’estremo nord-est della Sardegna, ‘rivaleggia’ con Porto Cervo come location più ‘in’ della Gallura Una delle più importanti realtà del turismo nazionale e internazionale, punta di diamante, insieme a Porto Cervo, della Gallura, nella costa nord-orientale della Sardegna. Porto Rotondo è una frazione di Olbia, a pochi chilometri da Golfo Aranci, Palau e Arzachena. In 500 ettari di territorio tra i golfi di Cugnana e di Marinella, con punto di riferimento l’attrezzatissimo porto turistico da 800 posti barca, i residenti in inverno sono circa un migliaio. In estate si arriva a punte di 30 mila abitanti nelle ville, nella case multiproprietà, nei residence, realizzati attorno a un nucleo iniziale del borgo risalente al 1964. A dare l’avvio i veneziani Luigi e Nicolò Donà dalle Rose, nell’ambito di un’iniziativa voluta da un gruppo di imprenditori. Da qui deriva l’architettura che riprende decisamente la struttura di Venezia, non a caso la piazza principale è piazzetta San Marco. Insieme alle residenze fastose anche tanti hotel lusso ed extra-lusso.
183 (рекомендации местных жителей)
Порто Ротондо
Via Porto Rotondo
183 (рекомендации местных жителей)
Locali esclusivi, vita mondana, spiagge da favola: una località da sogno nell’estremo nord-est della Sardegna, ‘rivaleggia’ con Porto Cervo come location più ‘in’ della Gallura Una delle più importanti realtà del turismo nazionale e internazionale, punta di diamante, insieme a Porto Cervo, della Gallura, nella costa nord-orientale della Sardegna. Porto Rotondo è una frazione di Olbia, a pochi chilometri da Golfo Aranci, Palau e Arzachena. In 500 ettari di territorio tra i golfi di Cugnana e di Marinella, con punto di riferimento l’attrezzatissimo porto turistico da 800 posti barca, i residenti in inverno sono circa un migliaio. In estate si arriva a punte di 30 mila abitanti nelle ville, nella case multiproprietà, nei residence, realizzati attorno a un nucleo iniziale del borgo risalente al 1964. A dare l’avvio i veneziani Luigi e Nicolò Donà dalle Rose, nell’ambito di un’iniziativa voluta da un gruppo di imprenditori. Da qui deriva l’architettura che riprende decisamente la struttura di Venezia, non a caso la piazza principale è piazzetta San Marco. Insieme alle residenze fastose anche tanti hotel lusso ed extra-lusso.
Nel lembo nord-orientale della Sardegna c’è il regno delle vacanze di lusso: un esclusivo borgo sul mare, gioiello architettonico incastonato tra bellezze naturali Capitale indiscussa della Costa Smeralda, Porto Cervo è una frazione costiera del centro gallurese di Arzachena, con poche centinaia di residenti. D’estate diventa una straordinaria e scintillante sfilata di panfili, yacht e personaggi famosi: in piazzetta facile ritrovarsi a fare shopping con divi di cinema e televisione. Ogni giorno è un alternarsi continuo di appuntamenti con il jet set internazionale: feste, mondanità, eventi sportivi, golf in particolare. Il borgo sul mare è sorto attorno a un’insenatura naturale che ricorda un cervo. Il porto vecchio risale agli anni Sessanta del XX secolo, quando con un’intuizione geniale il principe Karim Aga Khan IV, affascinato dalla bellezza del tratto di costa, decise di comprare le terre di quest’angolo di Gallura e, assieme allo scenografo francese Jacques Couelle - poi affiancato da alcuni architetti italiani - di dare vita al paradiso del turismo internazionale d’élite. Negli anni Ottanta iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo porto turistico, oggi uno dei più grandi e attrezzati del Mediterraneo (700 posti posti-barca), da vari anni consecutivi insignito della Bandiera Blu per gli approdi turistici, premio conferito dalla Fee (Foundation for Environmental Education) per qualità delle acque, servizi offerti e sostenibilità. Il porto è sede dell’Yacht club Costa Smeralda, prestigioso club organizzatore di regate veliche internazionali. Camminando sulle banchine ammirerai ormeggiate le imbarcazioni di ricchi personaggi.
270 (рекомендации местных жителей)
Porto Cervo
270 (рекомендации местных жителей)
Nel lembo nord-orientale della Sardegna c’è il regno delle vacanze di lusso: un esclusivo borgo sul mare, gioiello architettonico incastonato tra bellezze naturali Capitale indiscussa della Costa Smeralda, Porto Cervo è una frazione costiera del centro gallurese di Arzachena, con poche centinaia di residenti. D’estate diventa una straordinaria e scintillante sfilata di panfili, yacht e personaggi famosi: in piazzetta facile ritrovarsi a fare shopping con divi di cinema e televisione. Ogni giorno è un alternarsi continuo di appuntamenti con il jet set internazionale: feste, mondanità, eventi sportivi, golf in particolare. Il borgo sul mare è sorto attorno a un’insenatura naturale che ricorda un cervo. Il porto vecchio risale agli anni Sessanta del XX secolo, quando con un’intuizione geniale il principe Karim Aga Khan IV, affascinato dalla bellezza del tratto di costa, decise di comprare le terre di quest’angolo di Gallura e, assieme allo scenografo francese Jacques Couelle - poi affiancato da alcuni architetti italiani - di dare vita al paradiso del turismo internazionale d’élite. Negli anni Ottanta iniziarono i lavori per la costruzione del nuovo porto turistico, oggi uno dei più grandi e attrezzati del Mediterraneo (700 posti posti-barca), da vari anni consecutivi insignito della Bandiera Blu per gli approdi turistici, premio conferito dalla Fee (Foundation for Environmental Education) per qualità delle acque, servizi offerti e sostenibilità. Il porto è sede dell’Yacht club Costa Smeralda, prestigioso club organizzatore di regate veliche internazionali. Camminando sulle banchine ammirerai ormeggiate le imbarcazioni di ricchi personaggi.
Chiamata dai greci olbìa, ‘felice’, è polo d’accesso all’Isola e motore economico della Gallura. In più angoli della città affiorano vestigia del passato. Molti reperti rinvenuti negli scavi, tra cui un tesoro di quasi 900 monete d'oro, sono custoditi nel museo Archeologico, sull’isolotto di Peddone. La necropoli punico-romana (poi cristiana), comprendente 450 tombe, è confluita nel museo della necropoli, che si trova ai piedi dell’altare della suggestiva basilica di san Simplicio. Costruita tra fine XI e inizio XII secolo, è il più importante edificio di culto della nord-est, nonché più antica testimonianza cristiana sull’Isola. Il patrono è celebrato a metà maggio con la coinvolgente Festa di san Simplicio: un corteo in costume accompagna la processione. Nelle celebrazioni rientra il palio della Stella. Ti colpirà anche la chiesa barocca di San Paolo con l’iridescente cupola di maioliche. Le prime testimonianze dell’uomo sono attestate dal 4000-3500 a.C.: dolmen, menhir e circoli megalitici. All’età del Bronzo risalgono circa 50 insediamenti nuragici, tra cui la tomba di Giganti di su Monte de s’Ave, il nuraghe riu Mulinu, il villaggio di Belveghile e il pozzo sacro di sa Testa. Dal VII secolo a.C. il territorio fu frequentato prima dai fenici, poi dai greci. Il primo insediamento stabile fu punico (V-IV secolo a.C.). I cartaginesi cinsero di torri e mura l’abitato: in parte le vedrai in via Torino. Sotto il dominio romano, la città divenne il principale centro della costa orientale. L’Olbia romana aveva strade lastricate, terme, foro, di cui restano tracce vicino al palazzo comunale, e acquedotto, in località Tilibbas (I-II secolo d.C.). Ci sono poi i ruderi della villa s’Imbalconadu (I secolo a.C.). Nel 1999 nel porto vecchio riapparvero 24 relitti di navi, in parte affondate da un assedio dei Vandali. La città si affaccia su un golfo spettacolare, che protegge l’area marina di Tavolara e dà accesso all’esclusiva Costa Smeralda. Nell’immensa costa olbiese, tra la miriade di calette turchesi, avrai l’imbarazzo della scelta: spiccano le quattro splendide insenature di Porto Istana, che rientrano nell’area protetta, e il Lido di Pittulongu, in particolare La Playa, spiaggia prediletta dagli olbiesi. Accanto, in sequenza, troverai la spiaggia dello Squalo, il Pellicano e più a nord, Mare e Rocce e Bados (al confine con Golfo Aranci). A nord c’è un altro lungo tratto di litorale: troverai sabbia bianca (o piccoli ciottoli) e mare cristallino a Porto Rotondo, Marina di Cugnana e Portisco, in particolare sa Rena Bianca. A sud, in direzione San Teodoro, ci sono gli arenili giallo-ocra di Lido del Sole, Le Saline, Bunthe, Li Cuncheddi e Punta Corallina. A mare e archeologia potrai aggiungere le delizie del palato, non perdere il gusto delle cozze di Olbia, innaffiate dal vermentino.
144 (рекомендации местных жителей)
Olbia
144 (рекомендации местных жителей)
Chiamata dai greci olbìa, ‘felice’, è polo d’accesso all’Isola e motore economico della Gallura. In più angoli della città affiorano vestigia del passato. Molti reperti rinvenuti negli scavi, tra cui un tesoro di quasi 900 monete d'oro, sono custoditi nel museo Archeologico, sull’isolotto di Peddone. La necropoli punico-romana (poi cristiana), comprendente 450 tombe, è confluita nel museo della necropoli, che si trova ai piedi dell’altare della suggestiva basilica di san Simplicio. Costruita tra fine XI e inizio XII secolo, è il più importante edificio di culto della nord-est, nonché più antica testimonianza cristiana sull’Isola. Il patrono è celebrato a metà maggio con la coinvolgente Festa di san Simplicio: un corteo in costume accompagna la processione. Nelle celebrazioni rientra il palio della Stella. Ti colpirà anche la chiesa barocca di San Paolo con l’iridescente cupola di maioliche. Le prime testimonianze dell’uomo sono attestate dal 4000-3500 a.C.: dolmen, menhir e circoli megalitici. All’età del Bronzo risalgono circa 50 insediamenti nuragici, tra cui la tomba di Giganti di su Monte de s’Ave, il nuraghe riu Mulinu, il villaggio di Belveghile e il pozzo sacro di sa Testa. Dal VII secolo a.C. il territorio fu frequentato prima dai fenici, poi dai greci. Il primo insediamento stabile fu punico (V-IV secolo a.C.). I cartaginesi cinsero di torri e mura l’abitato: in parte le vedrai in via Torino. Sotto il dominio romano, la città divenne il principale centro della costa orientale. L’Olbia romana aveva strade lastricate, terme, foro, di cui restano tracce vicino al palazzo comunale, e acquedotto, in località Tilibbas (I-II secolo d.C.). Ci sono poi i ruderi della villa s’Imbalconadu (I secolo a.C.). Nel 1999 nel porto vecchio riapparvero 24 relitti di navi, in parte affondate da un assedio dei Vandali. La città si affaccia su un golfo spettacolare, che protegge l’area marina di Tavolara e dà accesso all’esclusiva Costa Smeralda. Nell’immensa costa olbiese, tra la miriade di calette turchesi, avrai l’imbarazzo della scelta: spiccano le quattro splendide insenature di Porto Istana, che rientrano nell’area protetta, e il Lido di Pittulongu, in particolare La Playa, spiaggia prediletta dagli olbiesi. Accanto, in sequenza, troverai la spiaggia dello Squalo, il Pellicano e più a nord, Mare e Rocce e Bados (al confine con Golfo Aranci). A nord c’è un altro lungo tratto di litorale: troverai sabbia bianca (o piccoli ciottoli) e mare cristallino a Porto Rotondo, Marina di Cugnana e Portisco, in particolare sa Rena Bianca. A sud, in direzione San Teodoro, ci sono gli arenili giallo-ocra di Lido del Sole, Le Saline, Bunthe, Li Cuncheddi e Punta Corallina. A mare e archeologia potrai aggiungere le delizie del palato, non perdere il gusto delle cozze di Olbia, innaffiate dal vermentino.
Chiesa barocca con l'iridescente cupola di maioliche
18 (рекомендации местных жителей)
Church of St. Paul the Apostle
3 Piazza Civitas
18 (рекомендации местных жителей)
Chiesa barocca con l'iridescente cupola di maioliche
Vicino al centro abitato di Olbia, ai piedi della collina del castello di Pedres, fù edificata in epoca nuragica un’imponente tomba dei giganti; lunga ben 28 metri e larga 6, è una delle più grandi di tutta la Sardegna. Stando agli studi effettuati nel 1962, nella tomba di Giganti di “Su Mont’e s’Abe” ( o s’Ape ) i defunti venivano sepolti in forma collettiva; la tomba pare non appartenente ad una famiglia in particolare, come era la norma per le TDG in Sardegna, ma all’interno villaggio. Nella sala funeraria si tenevano i riti sacri legati al defunto, ma non sono stati rinvenuti nel pozzetto sacro i documenti funerari che solitamente lo accompagnavano. Il monumento funerario, interamente costruito con grandi pietre di granito locale ed orientata lungo l’asse NW-SE, fu edificato in due fasi distinte. Nella prima fase, risalente al periodo della cultura di Bonnanaro, venne costruita la tomba ad “allée couverte” ( un corridoio coperto lungo circa 10 metri ) formato da lastre verticali infisse nel terreno e coperte da lastre orizzontali per tutta la sua lunghezza, una sepoltura dedicata ai personaggi importanti. In un secondo momento, attorno al 1600 a.C. ( Età del Bronzo Recente ), la sepoltura venne modificata creando l’esedra ( l’arco anteriore alla sepoltura ), dotato di sedile e di lastre verticali rivolte con la faccia piana all’esterno, trasformandola in un’imponente Tomba dei Giganti. Al centro dell’esedra, a chiudere il corridoio funerario, venne posta una monumentale stele di granito sagomata a forma di porta denominata “stele centinata”. Oggi la stele non è più presente ma, stando a sepolture simili come quella di S’Ena e Thomes a Dorgali, possiamo ipotizzare che fosse alta circa 3 metri e mezzo e dotata di una piccola apertura alla base che permetteva l’accesso alla camera funeraria. Durante il restauro all’interno fù rinvenuto un pugnale. Il territorio di Olbia è ricco di testimonianze nuragiche; se capitate in zona visitate anche il nuraghe “Riu Mulinu”, uno dei più importanti monumenti preistorici del nord Sardegna e il pozzo sacro sa Testa, dove si svolgevano i rituali del culto dell’acqua.
29 (рекомендации местных жителей)
Tomba dei Giganti Su Monte 'e S'Abe
Via Caterina Longa
29 (рекомендации местных жителей)
Vicino al centro abitato di Olbia, ai piedi della collina del castello di Pedres, fù edificata in epoca nuragica un’imponente tomba dei giganti; lunga ben 28 metri e larga 6, è una delle più grandi di tutta la Sardegna. Stando agli studi effettuati nel 1962, nella tomba di Giganti di “Su Mont’e s’Abe” ( o s’Ape ) i defunti venivano sepolti in forma collettiva; la tomba pare non appartenente ad una famiglia in particolare, come era la norma per le TDG in Sardegna, ma all’interno villaggio. Nella sala funeraria si tenevano i riti sacri legati al defunto, ma non sono stati rinvenuti nel pozzetto sacro i documenti funerari che solitamente lo accompagnavano. Il monumento funerario, interamente costruito con grandi pietre di granito locale ed orientata lungo l’asse NW-SE, fu edificato in due fasi distinte. Nella prima fase, risalente al periodo della cultura di Bonnanaro, venne costruita la tomba ad “allée couverte” ( un corridoio coperto lungo circa 10 metri ) formato da lastre verticali infisse nel terreno e coperte da lastre orizzontali per tutta la sua lunghezza, una sepoltura dedicata ai personaggi importanti. In un secondo momento, attorno al 1600 a.C. ( Età del Bronzo Recente ), la sepoltura venne modificata creando l’esedra ( l’arco anteriore alla sepoltura ), dotato di sedile e di lastre verticali rivolte con la faccia piana all’esterno, trasformandola in un’imponente Tomba dei Giganti. Al centro dell’esedra, a chiudere il corridoio funerario, venne posta una monumentale stele di granito sagomata a forma di porta denominata “stele centinata”. Oggi la stele non è più presente ma, stando a sepolture simili come quella di S’Ena e Thomes a Dorgali, possiamo ipotizzare che fosse alta circa 3 metri e mezzo e dotata di una piccola apertura alla base che permetteva l’accesso alla camera funeraria. Durante il restauro all’interno fù rinvenuto un pugnale. Il territorio di Olbia è ricco di testimonianze nuragiche; se capitate in zona visitate anche il nuraghe “Riu Mulinu”, uno dei più importanti monumenti preistorici del nord Sardegna e il pozzo sacro sa Testa, dove si svolgevano i rituali del culto dell’acqua.
Dai suoi quasi 250 metri d’altitudine, in cima al picco di Cabu Abbas, controllava da posizione strategica l’arrivo di imbarcazioni nemiche, il suo orizzonte arrivava sino all’isola di Tavolara. Il nuraghe Riu Mulinu è una delle fortificazioni nuragiche più conosciute del nord dell’Isola. Sorge a pochi chilometri da Olbia ed è databile intorno al XIV-XIII a.C. La torre centrale è ben protetta da una possente muraglia che cinge il colle per 220 metri di lunghezza, con altezza e larghezza che raggiungevano fino a cinque metri. La caratteristica principale della cinta muraria è il fatto di essere inglobata negli spuntoni rocciosi che si trovano lungo il suo perimetro. Si apre in due ingressi: uno a nord, l’altro a sud. Dentro le mura, la costruzione è monotorre con forma circolare di circa otto metri di diametro. Formato da blocchi di granito il nuraghe è caratterizzato da un andito che presenta una piccola nicchia e una scala che portava al piano superiore non più agibile. Il vano sotto la scala conduce a una fossa sacrificale, nella quale sono stati ritrovati frammenti di ossa bruciate e reperti ceramici. Gli scavi, risalenti al 1936, hanno riportato alla luce un bronzetto che raffigura una donna con un’anfora sulla testa. Grazie all’importante scoperta, gli studiosi hanno potuto datare la costruzione e individuare il nuraghe come luogo legato ai rituali sacri del culto dell’acqua.
15 (рекомендации местных жителей)
Nuraghe Riu Mulinu
Via S'Iscoglia
15 (рекомендации местных жителей)
Dai suoi quasi 250 metri d’altitudine, in cima al picco di Cabu Abbas, controllava da posizione strategica l’arrivo di imbarcazioni nemiche, il suo orizzonte arrivava sino all’isola di Tavolara. Il nuraghe Riu Mulinu è una delle fortificazioni nuragiche più conosciute del nord dell’Isola. Sorge a pochi chilometri da Olbia ed è databile intorno al XIV-XIII a.C. La torre centrale è ben protetta da una possente muraglia che cinge il colle per 220 metri di lunghezza, con altezza e larghezza che raggiungevano fino a cinque metri. La caratteristica principale della cinta muraria è il fatto di essere inglobata negli spuntoni rocciosi che si trovano lungo il suo perimetro. Si apre in due ingressi: uno a nord, l’altro a sud. Dentro le mura, la costruzione è monotorre con forma circolare di circa otto metri di diametro. Formato da blocchi di granito il nuraghe è caratterizzato da un andito che presenta una piccola nicchia e una scala che portava al piano superiore non più agibile. Il vano sotto la scala conduce a una fossa sacrificale, nella quale sono stati ritrovati frammenti di ossa bruciate e reperti ceramici. Gli scavi, risalenti al 1936, hanno riportato alla luce un bronzetto che raffigura una donna con un’anfora sulla testa. Grazie all’importante scoperta, gli studiosi hanno potuto datare la costruzione e individuare il nuraghe come luogo legato ai rituali sacri del culto dell’acqua.
Uno dei monumenti più caratteristici della civiltà nuragica in Gallura, nella parte nord-orientale della Sardegna: un pozzo sacro dove si svolgevano i rituali del culto dell’acqua Fu portato alla luce negli anni Trenta del XX secolo, durante la ricerca di una fonte d’acqua. Non a caso il pozzo sacro sa Testa era luogo prescelto dalla civiltà nuragiche che abitavano il territorio gallurese per onorare le divinità delle acque. Oggi rappresenta un’attrazione di grande richiamo per gli appassionati di archeologia e, in particolare, della cultura nuragica. L’antico santuario, databile tra XV e XIII secolo a.C., si erge all’uscita dal centro abitato di Olbia e presenta una struttura lunga poco meno di diciotto metri, realizzata in granito, trachite e scisto, tagliati in blocchi accuratamente lavorati. La pianta esterna richiama la figura di una serratura a simboleggiare una porta tra il mondo dei vivi e quello dei morti. La struttura è composta da un cortile circolare, un vestibolo, un piccolo ambiente di raccordo tra cortile e pozzo e dai gradini che conducono al pozzo vero e proprio.
24 (рекомендации местных жителей)
Pozzo Sacro Sa Testa (Pittulongu)
Località Sa Testa
24 (рекомендации местных жителей)
Uno dei monumenti più caratteristici della civiltà nuragica in Gallura, nella parte nord-orientale della Sardegna: un pozzo sacro dove si svolgevano i rituali del culto dell’acqua Fu portato alla luce negli anni Trenta del XX secolo, durante la ricerca di una fonte d’acqua. Non a caso il pozzo sacro sa Testa era luogo prescelto dalla civiltà nuragiche che abitavano il territorio gallurese per onorare le divinità delle acque. Oggi rappresenta un’attrazione di grande richiamo per gli appassionati di archeologia e, in particolare, della cultura nuragica. L’antico santuario, databile tra XV e XIII secolo a.C., si erge all’uscita dal centro abitato di Olbia e presenta una struttura lunga poco meno di diciotto metri, realizzata in granito, trachite e scisto, tagliati in blocchi accuratamente lavorati. La pianta esterna richiama la figura di una serratura a simboleggiare una porta tra il mondo dei vivi e quello dei morti. La struttura è composta da un cortile circolare, un vestibolo, un piccolo ambiente di raccordo tra cortile e pozzo e dai gradini che conducono al pozzo vero e proprio.
L’area archeologica custodisce parte dello scavo archeologico eseguito in occasione dei lavori di riqualificazione dello spazio antistante la Basilica di San Simplicio. Lo scavo ha restituito ca. 450 tombe di eta romana e rappresenta una stratificazione di fasi di culto e necropoli che attraversa i primi 2000 anni della storia della citta di Olbia, dalla sua nascita con i Fenici fino al Medioevo.
6 (рекомендации местных жителей)
Necropoli di San Simplicio
Via Gabriele d'Annunzio
6 (рекомендации местных жителей)
L’area archeologica custodisce parte dello scavo archeologico eseguito in occasione dei lavori di riqualificazione dello spazio antistante la Basilica di San Simplicio. Lo scavo ha restituito ca. 450 tombe di eta romana e rappresenta una stratificazione di fasi di culto e necropoli che attraversa i primi 2000 anni della storia della citta di Olbia, dalla sua nascita con i Fenici fino al Medioevo.

aperitivi pizza vita notturna

negozi bar locali movida
45 (рекомендации местных жителей)
Corso Umberto
153 Corso Umberto I
45 (рекомендации местных жителей)
negozi bar locali movida
aperitivi a pranzo e a cena
7 (рекомендации местных жителей)
Cafè Bellavista
13 Via Principe Umberto
7 (рекомендации местных жителей)
aperitivi a pranzo e a cena
localino delizioso, al fine settimana musica e pizza
Bart Cafè
32 Via Umbria
localino delizioso, al fine settimana musica e pizza
OTTIMA PIZZA
6 (рекомендации местных жителей)
La Metropizzeria
151 Via Roma
6 (рекомендации местных жителей)
OTTIMA PIZZA

attrazione

48 (рекомендации местных жителей)
Базилика Сан-Симплисио
Piazza San Simplicio
48 (рекомендации местных жителей)
dove potrai vedere il panorama del golfo dall'alto
La Maestosa Ruota Panoramica
9 Via Principe Umberto
dove potrai vedere il panorama del golfo dall'alto
un oasi di verde
48 (рекомендации местных жителей)
Парк Фаусто Ноче
Via Gabriele d'Annunzio
48 (рекомендации местных жителей)
un oasi di verde

spiagge

la spiaggia è grande, e quindi si puo'sempre trovare un posto, inoltre è raggiungibile con gli autobus. Troverai anche bar e ristoranti
30 (рекомендации местных жителей)
Spiaggia Di Pittulongu
30 (рекомендации местных жителей)
la spiaggia è grande, e quindi si puo'sempre trovare un posto, inoltre è raggiungibile con gli autobus. Troverai anche bar e ristoranti
anche qui troverai varie spiagge e diversi lbar e ristoranti
Гольфо-Аранчи Пять пляжей
Via degli Asfodeli
anche qui troverai varie spiagge e diversi lbar e ristoranti
33 (рекомендации местных жителей)
Пляж Порто-Истана
33 (рекомендации местных жителей)
28 (рекомендации местных жителей)
Кала Бириала
28 (рекомендации местных жителей)
34 (рекомендации местных жителей)
Кала-Котиччо
Strada Cala Garibaldi -Arbuticci
34 (рекомендации местных жителей)
32 (рекомендации местных жителей)
Пляж Cala Mariolu
32 (рекомендации местных жителей)
179 (рекомендации местных жителей)
Пляж Кала-Голоритце
179 (рекомендации местных жителей)
Bados station
33 (рекомендации местных жителей)
Пляж Порто-Истана
33 (рекомендации местных жителей)

Le Guide ai Quartieri

Il Lungomare di Olbia è una delle attrazioni turistiche della città e offre svago e sport all'aria aperta. Provate le installazioni ginniche JungleTree. Godetevi una bibita rinfrescante ai tavolini dei bar all'aperto e ammirate il panorama della città affacciata sul Golfo.
Lungomare di Olbia
25 Via Redipuglia
Il Lungomare di Olbia è una delle attrazioni turistiche della città e offre svago e sport all'aria aperta. Provate le installazioni ginniche JungleTree. Godetevi una bibita rinfrescante ai tavolini dei bar all'aperto e ammirate il panorama della città affacciata sul Golfo.

Offerta gastronomica

CUCINE Italiana, Messicana, Americana, Steakhouse, Bar, Barbecue, Europea, Pub, Argentina, Birreria
Red Lion Irish Pub steak house
16 Via Capotesta
CUCINE Italiana, Messicana, Americana, Steakhouse, Bar, Barbecue, Europea, Pub, Argentina, Birreria