Guida di Marco

Marco
Guida di Marco

Visite turistiche

Piazza del Campo a Siena è considerata una delle più belle piazze del mondo. Ha una caratteristica forma di conchiglia a 9 spicchi, particolare che si può ammirare solo dall’alto della Torre del Mangia. Dal 1300 è il centro della vita di Siena ed ha svolto la funzione di mercato e luogo di raccolta dei senesi durante momenti politici importanti, feste e giostre. Come accade ancora due volte l’anno durante il famoso Palio. Oggi Piazza del Campo è il luogo turistico per eccellenza di Siena, punto di passaggio obbligato in cui i ristoranti e i negozi di souvenir spadroneggiano, senza però offuscare la bellezza della piazza. La leggera pendenza rende ancora più imponente la sagoma del Palazzo Pubblico con la Torre del Mangia, mentre tutta la piazza è accerchiata dalle belle e imponenti facciate dei palazzi nobiliari. Il rito turistico per eccellenza prevede che ci si sieda a terra ad ammirare il pezzo di cielo che si apre sopra la piazza. Che poi è anche un modo per riposarsi dopo tutti i saliscendi a cui obbligano le stradine di Siena. In alto nella Piazza c’è la Fonte Gaia, la più bella delle fonti d’acqua senesi. Quella che si ammira oggi in Piazza del Campo è una copia della fonte che Jacopo della Quercia scolpì tra il 1409 e il 1419.
150 (рекомендации местных жителей)
Площадь Пьяцца-дель-Кампо
Il Campo
150 (рекомендации местных жителей)
Piazza del Campo a Siena è considerata una delle più belle piazze del mondo. Ha una caratteristica forma di conchiglia a 9 spicchi, particolare che si può ammirare solo dall’alto della Torre del Mangia. Dal 1300 è il centro della vita di Siena ed ha svolto la funzione di mercato e luogo di raccolta dei senesi durante momenti politici importanti, feste e giostre. Come accade ancora due volte l’anno durante il famoso Palio. Oggi Piazza del Campo è il luogo turistico per eccellenza di Siena, punto di passaggio obbligato in cui i ristoranti e i negozi di souvenir spadroneggiano, senza però offuscare la bellezza della piazza. La leggera pendenza rende ancora più imponente la sagoma del Palazzo Pubblico con la Torre del Mangia, mentre tutta la piazza è accerchiata dalle belle e imponenti facciate dei palazzi nobiliari. Il rito turistico per eccellenza prevede che ci si sieda a terra ad ammirare il pezzo di cielo che si apre sopra la piazza. Che poi è anche un modo per riposarsi dopo tutti i saliscendi a cui obbligano le stradine di Siena. In alto nella Piazza c’è la Fonte Gaia, la più bella delle fonti d’acqua senesi. Quella che si ammira oggi in Piazza del Campo è una copia della fonte che Jacopo della Quercia scolpì tra il 1409 e il 1419.
Il Palazzo Pubblico di Siena è il luogo per eccellenza del potere politico di Siena. Infatti, dal Governo dei Nove (che nel 1300 rese Siena bella come la vediamo) fino ad oggi, tutti i governanti di Siena hanno risieduto qui. Se solo nove “politici” sono riusciti a immaginare e far realizzare questa meraviglia, dovremmo aspettarci qualcosa di meglio dalle centinaia di amministratori che di questi tempi affollano i nostri municipi… Il Palazzo Pubblico di Siena è considerato uno dei più bei palazzi civili d’Italia, da sempre ammirato per la maestosità e l’armonia. Una bellezza che si percepiva già durante la costruzione e che spinse il Governo cittadino ad emettere un editto che obbligava i proprietari delle case di Piazza del Campo a costruire i palazzi in coerenza stilistica con il Palazzo Pubblico ma non più belli e grandi. Nel Palazzo c’è il Museo Civico di Siena, con i famosi affreschi di Ambrogio Lorenzetti che rappresentano l’Allegoria del Buono e Cattivo Governo.
76 (рекомендации местных жителей)
Пубблико Паласе
1 Piazza del Campo
76 (рекомендации местных жителей)
Il Palazzo Pubblico di Siena è il luogo per eccellenza del potere politico di Siena. Infatti, dal Governo dei Nove (che nel 1300 rese Siena bella come la vediamo) fino ad oggi, tutti i governanti di Siena hanno risieduto qui. Se solo nove “politici” sono riusciti a immaginare e far realizzare questa meraviglia, dovremmo aspettarci qualcosa di meglio dalle centinaia di amministratori che di questi tempi affollano i nostri municipi… Il Palazzo Pubblico di Siena è considerato uno dei più bei palazzi civili d’Italia, da sempre ammirato per la maestosità e l’armonia. Una bellezza che si percepiva già durante la costruzione e che spinse il Governo cittadino ad emettere un editto che obbligava i proprietari delle case di Piazza del Campo a costruire i palazzi in coerenza stilistica con il Palazzo Pubblico ma non più belli e grandi. Nel Palazzo c’è il Museo Civico di Siena, con i famosi affreschi di Ambrogio Lorenzetti che rappresentano l’Allegoria del Buono e Cattivo Governo.
Se soffrite di vertigini, forse non è il caso di avventurarsi fino agli 88 metri della Torre del Mangia, ma vi avvertiamo che vi perderete una vista eccezionale. Da lassù, infatti, lo spettacolo è davvero mozzafiato. Si vede tutta Siena: da Piazza del Campo, al Duomo un po’ più distante, alle colline lontane. Lo spettacolo, ovviamente, vi costa la fatica di salire ben 400 scalini! La torre prende il nome da Giovanni di Duccio, primo custode che si godeva la vita spendendo tutti i suoi guadagni mangiando nelle osterie di Siena. I senesi lo avevano ribatezzato Mangiaguadagni, da cui Torre del Mangia. La leggenda racconta che durante la costruzione ai piedi della torre siano state seppellite monete portafortuna e che ad ogni angolo della torre ci siano pietre con scritte latine ed ebraiche, con il compito di tenere lontani dalla Torre tuoni e tempeste.
22 (рекомендации местных жителей)
Tower of Mangia
1 Piazza del Campo
22 (рекомендации местных жителей)
Se soffrite di vertigini, forse non è il caso di avventurarsi fino agli 88 metri della Torre del Mangia, ma vi avvertiamo che vi perderete una vista eccezionale. Da lassù, infatti, lo spettacolo è davvero mozzafiato. Si vede tutta Siena: da Piazza del Campo, al Duomo un po’ più distante, alle colline lontane. Lo spettacolo, ovviamente, vi costa la fatica di salire ben 400 scalini! La torre prende il nome da Giovanni di Duccio, primo custode che si godeva la vita spendendo tutti i suoi guadagni mangiando nelle osterie di Siena. I senesi lo avevano ribatezzato Mangiaguadagni, da cui Torre del Mangia. La leggenda racconta che durante la costruzione ai piedi della torre siano state seppellite monete portafortuna e che ad ogni angolo della torre ci siano pietre con scritte latine ed ebraiche, con il compito di tenere lontani dalla Torre tuoni e tempeste.
Il Museo Civico di Siena contiene una delle allegorie più famose del mondo: quella del Cattivo e del Buon Governo, dipinta sulle pareti da Ambrogio Lorenzetti. Nel 1337 il Governo dei Nove incaricò Ambrogio Lorenzetti di decorare la sala in cui si accoglievano gli ospiti in visita con un affresco che rappresentasse gli ideali che guidavano il Governo di Siena. Per la prima volta nella storia dell’arte, si dipinge un ciclo pittorico in cui il tema prevalente non è religioso ma civile. Il risultato è l’Allegoria del Buono e del Cattivo Governo, straordinario racconto di come il modo di governare (Separazione dei poteri, partecipazione dei cittadini e forza militare) sia l’elemento che decide il benessere o la decadenza di una società. L’altro grande protagonista del Museo è La Maestà di Simone Martini, che i Nove fecero dipingere per testimoniare la grande devozione che i senesi hanno verso la Vergine.
44 (рекомендации местных жителей)
Museo Civico
1 Il Campo
44 (рекомендации местных жителей)
Il Museo Civico di Siena contiene una delle allegorie più famose del mondo: quella del Cattivo e del Buon Governo, dipinta sulle pareti da Ambrogio Lorenzetti. Nel 1337 il Governo dei Nove incaricò Ambrogio Lorenzetti di decorare la sala in cui si accoglievano gli ospiti in visita con un affresco che rappresentasse gli ideali che guidavano il Governo di Siena. Per la prima volta nella storia dell’arte, si dipinge un ciclo pittorico in cui il tema prevalente non è religioso ma civile. Il risultato è l’Allegoria del Buono e del Cattivo Governo, straordinario racconto di come il modo di governare (Separazione dei poteri, partecipazione dei cittadini e forza militare) sia l’elemento che decide il benessere o la decadenza di una società. L’altro grande protagonista del Museo è La Maestà di Simone Martini, che i Nove fecero dipingere per testimoniare la grande devozione che i senesi hanno verso la Vergine.
Di solito si arriva al Duomo dopo aver visitato Piazza del Campo. Ancora con la maestosità della Piazza e del Palazzo Pubblico negli occhi, non ci si aspetta di stupirsi ancora. Cosa potrà offrire Siena di più grande e bello? La risposta è semplice: il Duomo con la facciata in cui prevalgono il bianco e il nero. Ma per quanto splendida, non è questa la parte migliore di questa chiesa dedicata a Maria Assunta. I gioielli più importanti sono all’interno: il pavimento, pieno di simboli esoterici e storie religiose: ci sono tutte le Sibille della tradizione, ma anche la Strage degli Innocenti, il Re David ed Ermete Trismegisto, la vita di Mosè e il Sacrificio di Iefte. Nella navata sinistra, prima del transetto, si apre la Libreria Piccolomini, affrescata da Pinturicchio e che a dispetto del nome non ha mai ospitato i libri di Papa Pio II. Subito dopo la Libreria c’è la Cappella Piccolomini, dove Michelangelo lavorò dal 1501 al 1504 scolpendo le 4 statue delle nicchie inferiori. Da non perdere anche il Pulpito, realizzato da Nicola Pisano, con scene bibliche e della Vita di Gesù.
287 (рекомендации местных жителей)
Сиенский собор
8 Piazza del Duomo
287 (рекомендации местных жителей)
Di solito si arriva al Duomo dopo aver visitato Piazza del Campo. Ancora con la maestosità della Piazza e del Palazzo Pubblico negli occhi, non ci si aspetta di stupirsi ancora. Cosa potrà offrire Siena di più grande e bello? La risposta è semplice: il Duomo con la facciata in cui prevalgono il bianco e il nero. Ma per quanto splendida, non è questa la parte migliore di questa chiesa dedicata a Maria Assunta. I gioielli più importanti sono all’interno: il pavimento, pieno di simboli esoterici e storie religiose: ci sono tutte le Sibille della tradizione, ma anche la Strage degli Innocenti, il Re David ed Ermete Trismegisto, la vita di Mosè e il Sacrificio di Iefte. Nella navata sinistra, prima del transetto, si apre la Libreria Piccolomini, affrescata da Pinturicchio e che a dispetto del nome non ha mai ospitato i libri di Papa Pio II. Subito dopo la Libreria c’è la Cappella Piccolomini, dove Michelangelo lavorò dal 1501 al 1504 scolpendo le 4 statue delle nicchie inferiori. Da non perdere anche il Pulpito, realizzato da Nicola Pisano, con scene bibliche e della Vita di Gesù.
Dalla destra del Duomo si accede al Museo dell’Opera del Duomo (o Metropolitana) che raccoglie le opere provenienti dal Duomo e dalla Diocesi di Siena. Impossibile elencare la serie completa di capolavori esposti, ma ne basteranno alcuni per convincervi a visitare questo museo: il Tondo di Donatello che raffigura una Madonna col Bambino, la Madonna in trono col Bambino e il cardinal Casini, opera di Jacopo della Quercia la Maestà di Duccio da Buoninsegna, le dieci statue dei santi di Giovanni Pisano che un tempo erano esposte nel Duomo, la Natività della Vergine di Pietro Lorenzetti il Gesù Morto del Sodoma (straordinario) e tanto altro.
93 (рекомендации местных жителей)
Museo dell'Opera del Duomo
8 Piazza del Duomo
93 (рекомендации местных жителей)
Dalla destra del Duomo si accede al Museo dell’Opera del Duomo (o Metropolitana) che raccoglie le opere provenienti dal Duomo e dalla Diocesi di Siena. Impossibile elencare la serie completa di capolavori esposti, ma ne basteranno alcuni per convincervi a visitare questo museo: il Tondo di Donatello che raffigura una Madonna col Bambino, la Madonna in trono col Bambino e il cardinal Casini, opera di Jacopo della Quercia la Maestà di Duccio da Buoninsegna, le dieci statue dei santi di Giovanni Pisano che un tempo erano esposte nel Duomo, la Natività della Vergine di Pietro Lorenzetti il Gesù Morto del Sodoma (straordinario) e tanto altro.
Proprio alle spalle del Duomo di Siena, dal 1325 il Battistero contende alla cattedrale il ruolo di luogo religioso più importante della città. Per molti secoli sotto la volta ogivale del Battistero sono stati battezzati tutti i senesi, illustri e non. Sulle tre navate richiamano e incantano gli occhi gli affreschi di Benvenuto di Giovanni (I Miracoli di Sant’Antonio da Padova – 1460), Pietro degli Orioli (La Lavanda dei Piedi ) e Lorenzo di Pietro detto il “Vecchietta” (affreschi delle volte con Articoli del Credo 1447/1450). Ma il protagonista del Battistero è il Fonte Battesimale in bronzo e marmo, posto proprio al centro Battistero. Ci hanno messo le mani e hanno lasciato il loro segno Jacopo della Quercia, Giovanni di Turino, Lorenzo Ghiberti e Donatello, che realizzò anche gli angeli in bronzo che decorano il ciborio.
Il Battistero Siena - Residenza d'Epoca & Vendita Vini Pregiati
12 Piazza S. Giovanni
Proprio alle spalle del Duomo di Siena, dal 1325 il Battistero contende alla cattedrale il ruolo di luogo religioso più importante della città. Per molti secoli sotto la volta ogivale del Battistero sono stati battezzati tutti i senesi, illustri e non. Sulle tre navate richiamano e incantano gli occhi gli affreschi di Benvenuto di Giovanni (I Miracoli di Sant’Antonio da Padova – 1460), Pietro degli Orioli (La Lavanda dei Piedi ) e Lorenzo di Pietro detto il “Vecchietta” (affreschi delle volte con Articoli del Credo 1447/1450). Ma il protagonista del Battistero è il Fonte Battesimale in bronzo e marmo, posto proprio al centro Battistero. Ci hanno messo le mani e hanno lasciato il loro segno Jacopo della Quercia, Giovanni di Turino, Lorenzo Ghiberti e Donatello, che realizzò anche gli angeli in bronzo che decorano il ciborio.
Una visita a Siena non sarebbe completa senza scoprire i capolavori conservati alla Pinacoteca Nazionale. La disposizione parte con le opere del ‘400 e del ‘500 senese al primo piano ma i veri capolavori si trovano al piano secondo, dove in ordine cronologico sono disposte le opere dalle origini della pittura senese fino alla seconda metà del Quattrocento: Duccio (Madonna dei Francescani), Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti (“La Piccola Maestà”) (Trecento), Sano di Pietro, Giovanni di Paolo, Sassetta, Matteo di Giovanni e Francesco di Giorgio Martini (Quattrocento). Al terzo piano sono raccolte le opere della Collezione Spannocchi-Piccolomini (ricca famiglia senese) con un San Girolamo di Albrecht Durer e una Natività di Lorenzo Lotto.
92 (рекомендации местных жителей)
Pinacoteca Nazionale di Siena
29 Via S. Pietro
92 (рекомендации местных жителей)
Una visita a Siena non sarebbe completa senza scoprire i capolavori conservati alla Pinacoteca Nazionale. La disposizione parte con le opere del ‘400 e del ‘500 senese al primo piano ma i veri capolavori si trovano al piano secondo, dove in ordine cronologico sono disposte le opere dalle origini della pittura senese fino alla seconda metà del Quattrocento: Duccio (Madonna dei Francescani), Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti (“La Piccola Maestà”) (Trecento), Sano di Pietro, Giovanni di Paolo, Sassetta, Matteo di Giovanni e Francesco di Giorgio Martini (Quattrocento). Al terzo piano sono raccolte le opere della Collezione Spannocchi-Piccolomini (ricca famiglia senese) con un San Girolamo di Albrecht Durer e una Natività di Lorenzo Lotto.

Le Guide ai Quartieri

Le Contrade di Siena sono conosciute un po’ in tutto il mondo grazie al bellissimo Palio a cui ogni anno danno vita, un evento seguito ormai non più solo dai senesi che attrae tantissimi turisti da ogni parte del mondo. Si tratta di 17 contrade che si trovano nei Terzi di Città, San Martino e Camollia, che si ritrovano nel Magistrato delle Contrade per gestire il Palio. Anche se non abbiamo documenti che possano farci risalire alla loro nascita esatta, ne abbiamo testimonianza fin dalla metà del XV secolo. Sappiamo inoltre che, come ha scritto Giovanni Cecchini, fin dal XI secolo “la popolazione urbana aveva preso l’abitudine di adunarsi presso le chiese e le cappelle cittadine per trattare gli argomenti di interesse comune. Questa abitudine, che riuniva gli abitanti dei vari rioni e che rappresentava la divisione della città in altrettante sezioni, venne a determinare la formazione di circoscrizioni”. La divisione si Siena più antica accertata dagli storici, è quella in tre parti dette Terzi o Terzieri: Città, San Martino e Camollia. Ciascuno di questi Terzi aveva una Compagnia Militare con l’obbligo di difendere la Città in caso di guerra, attendere alla guardia delle mura e delle porte nonché di pattugliare le strade di notte. Sappiamo però che nel Trecento il popolo senese era diviso in più di 40 contrade che si ridussero quasi della metà dopo la peste del 1348. Con il passare del tempo poi, queste contrade persero il loro ruolo militare ma continuarono a portare avanti certe abitudini ed assunsero scopi principalmente sociali. Le 17 Contrade che noi oggi conosciamo sono state definite nel 1729 con il “Bando sui Confini” della Governatrice Violante Beatrice di Baviera e sono: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre, Valdimontone.
112 (рекомендации местных жителей)
Siena
112 (рекомендации местных жителей)
Le Contrade di Siena sono conosciute un po’ in tutto il mondo grazie al bellissimo Palio a cui ogni anno danno vita, un evento seguito ormai non più solo dai senesi che attrae tantissimi turisti da ogni parte del mondo. Si tratta di 17 contrade che si trovano nei Terzi di Città, San Martino e Camollia, che si ritrovano nel Magistrato delle Contrade per gestire il Palio. Anche se non abbiamo documenti che possano farci risalire alla loro nascita esatta, ne abbiamo testimonianza fin dalla metà del XV secolo. Sappiamo inoltre che, come ha scritto Giovanni Cecchini, fin dal XI secolo “la popolazione urbana aveva preso l’abitudine di adunarsi presso le chiese e le cappelle cittadine per trattare gli argomenti di interesse comune. Questa abitudine, che riuniva gli abitanti dei vari rioni e che rappresentava la divisione della città in altrettante sezioni, venne a determinare la formazione di circoscrizioni”. La divisione si Siena più antica accertata dagli storici, è quella in tre parti dette Terzi o Terzieri: Città, San Martino e Camollia. Ciascuno di questi Terzi aveva una Compagnia Militare con l’obbligo di difendere la Città in caso di guerra, attendere alla guardia delle mura e delle porte nonché di pattugliare le strade di notte. Sappiamo però che nel Trecento il popolo senese era diviso in più di 40 contrade che si ridussero quasi della metà dopo la peste del 1348. Con il passare del tempo poi, queste contrade persero il loro ruolo militare ma continuarono a portare avanti certe abitudini ed assunsero scopi principalmente sociali. Le 17 Contrade che noi oggi conosciamo sono state definite nel 1729 con il “Bando sui Confini” della Governatrice Violante Beatrice di Baviera e sono: Aquila, Bruco, Chiocciola, Civetta, Drago, Giraffa, Istrice, Leocorno, Lupa, Nicchio, Oca, Onda, Pantera, Selva, Tartuca, Torre, Valdimontone.

Рекомендации для путешественников

Не пропустите

La bellezza senza età

La bellezza di Siena si apprezza solo qualche giorno dopo averla lasciata. Quando si è lì, troppo impegnati a cercare di vedere il più possibile, non ci si rende conto subito della bellezza di questa cittadina al centro della Toscana. I ricordi emergono solo qualche giorno dopo: per prima torna alla mente Piazza del Campo con il Palazzo Pubblico e la Torre del Mangia; poi il bianco e nero del Duomo, il Battistero e tutto il resto.
Не пропустите

Terra di Siena

Ma forse più di tutto si ricorda il colore delle facciate dei palazzi e dei tetti, quel “Terra di Siena” conosciuto in tutto il mondo che rende il paesaggio cittadino coerente, armonioso e bello da guardare. Forse è questo che rende Siena così affascinante e amata: è rimasta intatta come nel Medioevo ed è una specie di viaggio nel tempo, la ricerca di un’epoca d’oro che apparteneva a molte altre piccole e grandi città italiane e che non ritornerà più.
Забронировать до поездки

Palazzo Pubblico e Museo Civico

Orari di apertura: da Novembre al 15 Marzo dalle 10 alle 18. Dal 16 Marzo ad Ottobre dalle 10 alle 19 Costo del biglietto: 10 € senza prenotazione. 11 con prenotazione. Biglietti cumulativi: Museo Civico + Santa Maria della Scala € 14,00 Museo Civico + Torre del Mangia €. 15,00 Museo Civico + Santa Maria della Scala + Torre del Mangia €. 20,00; Famiglie (2 adulti + minori con età superiore a 11 anni) €. 40
Забронировать до поездки

Torre del Mangia

Orari di apertura: dal 16 Novembre al 28 Febbraio 10 – 16 Dal 1 Marzo al 15 Novembre 10 – 16 Costo del biglietto: 10 €. Biglietto cumulativo Museo Civico + Torre del Mangia €. 15,00 Museo Civico + Santa Maria della Scala + Torre del Mangia €. 20,00.
Забронировать до поездки

Museo Civico

Orari di apertura: da Novembre al 15 Marzo dalle 10 alle 18. Dal 16 Marzo ad Ottobre dalle 10 alle 19 Costo del biglietto: 10 € senza prenotazione. 11 con prenotazione. Biglietti cumulativi Museo Civico + Santa Maria della Scala € 14,00 Museo Civico + Torre del Mangia €. 15,00 Museo Civico + Santa Maria della Scala + Torre del Mangia €. 20,00; Famiglie (2 adulti + minori con età superiore a 11 anni) €. 40 Biglietto Famiglia (2 adulti + minori superiori ad anni 11) € 22,00
Забронировать до поездки

Il Duomo

Orari di apertura: Cattedrale, Libreria Piccolomini, Museo dell’Opera, Panorama dal Facciatone, Cripta, Battistero: 10:30 – 18:00 Periodo Scopertura Pavimento della Cattedrale (Variabile di anno in anno) Porta del Cielo: Apertura dal 1 marzo al 6 gennaio. Gli orari seguono quelli della Cattedrale Costo del biglietto: 01/11 – 24/12; 07/01 – 28/02 € 8,00 01/03 – 25/06; 01/08 – 17/08; 18/10 – 31/10; 26/12 – 06/01 € 13,00
 Durante la scopertura del Pavimento 26/06 – 31/07; 18/08 – 17/10 € 15,00
Не пропустите

Cosa mangiare a Siena

Con il cinghiale (in particolare la Cinta Senese) e la lepre si preparano crostini, pappardelle e carne alla brace. Sempre sui crostini (serviti come antipasto) attirano il palato salumi, pecorino, miele e fegatelli. Tra le zuppe invernali la ribollita è quella che più di tutte aiuta a superare il freddo. Sempre presenti i grandi vini di Siena e della provincia: Chianti, Brunello di Montalcino, Montepulciano e Vernaccia di San Gimignano. Per gli amanti del dolce, c’è solo l’imbarazzo della scelta: cantucci, ricciarelli, panforte e cavallucci, accompagnati dal classico Vin Santo.
Обычаи и культура

Palio di Siena

Il Palio non è una manifestazione riesumata ed organizzata a scopo turistico: è la vita del popolo senese nel tempo e nei diversi suoi aspetti e sentimenti. Esso ha origini remote con alcuni regolamenti ancor oggi validi dal 1644, anno in cui venne corso il primo palio con i cavalli, così come ancora avviene, in continuità mai interrotta. Il territorio della Città è diviso in diciassette Contrade con dei confini stabiliti nel 1729 dal Bando di Violante di Baviera, Governatrice della Città.